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Apre i lavori: Luciano Giarola - Presidente di Assoimprese e Dottori commercialista.
Saluti Istituzionali: Marco Tirozzi – Direttore di Casartigiani Verona, Stefano Bertani – Direttore di Fidi Artigiani Verona.
Con il Patrocinio del Comune di Legnago.
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La grande crisi finanziaria del 2008-2012 ha profondamente colpito anche il sistema bancario che è necessariamente dovuto correre ai ripari, alzando una lunga serie di steccati procedurali e valutativi che hanno lasciato disorientata la gran parte delle piccole imprese, parte fondamentale del tessuto economico del nostro Nord est. I primi due Accordi di Basilea, in particolare, hanno dapprima tracciato le linee guida in materia di requisiti patrimoniali delle banche allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria delle economie degli Stati europei, e in secondo luogo hanno introdotto norme restrittive per gli istituti bancari riguardo alla valutazione dei rischi assunti con la clientela e fortemente impattanti sui patrimoni bancari.
Basilea III, la cui piena entrata in vigore è stata rinviata al 1° gennaio 2025 su proposta della Commissione europea, costringerà gli istituti bancari a dare un ulteriore giro di vite ai criteri bancari di assunzione di rischio di credito, patrimonio e reddito diventeranno infatti i requisiti fondamentali richiesti alle imprese per avere accesso al credito bancario.
L’altro fattore che inciderà pesantemente sull’accesso al credito delle P.M.I. è il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza che prevede misure per garantire un miglior accesso al credito bancario da parte delle imprese in difficoltà. Tuttavia, l’erogazione di finanziamenti a soggetti in crisi da parte delle banche deve tenere conto di specifici obblighi regolamentari richiesti dalle autorità di vigilanza in termini di patrimonializzazione e di rettifiche su crediti, subordinati al merito creditizio dell’impresa affidata. Gli istituti di credito potrebbero, quindi, essere scoraggiati ad esporsi con nuovi affidamenti verso aziende in procedura oppure interessate da un piano attestato di risanamento.
Quali sono quindi le soluzioni?
Agli Artigiani e alle P.M.I. sarà richiesta una maggiore organizzazione interna; tutte le imprese dovranno in tempi brevi dotarsi di un apparato di controllo, sia organizzativo sia amministrativo e contabile, grazie al quale sarà più agevole intercettare in anticipo la crisi. Una sorta di "kit per la diagnosi" di cui tutte le imprese dovranno disporre per mettere sotto osservazione nel breve periodo i flussi di cassa e, in un orizzonte medio-lungo, il business plan.